Avremmo voluto fare apporre il timbro sulle nostre credenziali di pellegrino da qualche funzionario del “Villaggio dei Ragazzi”, che ospita tra l’altro un rinomato istituto tecnico aeronautico, ma nessuno ci ha aperto. Cosi’ siamo passati al Comune, dove un tipo di un’associazione artistica, gia’ fuori dal suo ufficio, ha provveduto con un timbro che, guardacaso, si ritrovava in borsa, insieme al tampone. Poi dicono che i Borboni non hanno lasciato traccia:-)
Anche stavolta abbiamo fatto un po’ tardi per l’ultima tappa della giornata e, complice un tratto di salita abbastanza impegnativo, il buio ci avvolge a un’ora circa da Montesarchio. Per di piu’, inconsapevolmente, Luca e Corrado imboccano una strada e io un’altra. Li chiamo ai cellulari ma non rispondono e decido quindi di continuare da solo. Non c’era ancora capitato, perdersi di vista, per di piu’ di notte e percorrendo strade e sentieri bui come la pece. Fortunatamente i fari al LED “Cree” fanno una valanga di luce, il che mi consente di frenare all’ultimo momento prima di schiantarmi a tutta velocita’ contro una barra di chiusura di uno stradino in discesa. A parte questo inconveniente, giungiamo pressoche’ insieme davanti all’albergo. Doccia, passeggiatina in centro e cena con hamburger da “Sloppy Joe’s”, perfetta birreria irlandese, gestita da una simpaticissima signora inglese trasferitasi a Montesarchio mezzo secolo fa. Ah, l’amore… Dove sara’? Pedaliamo, che e’ meglio! |
c’eravate quasi riusciti 🙂