TAPPA 21: BISCEGLIE – MOLA DI BARI

CLEPTOMANIE E CAZZIATONI


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BISCEGLIE MOLA DI BARI

Relive ‘Francigena 3 tappa’

DATA:  18 maggio 2018 VELOCITA’ MEDIA:19,0 km/h
PARTENZA: Bisceglie TEMPO DI VIAGGIO: 3h. 29’
ARRIVO: Mola di Bari METEO SUL PERCORSO: Nuvoloso
DISTANZA (KM): 66,2 TEMP.(°C): 20-22
NOTE
Dopo l’arrivo a Bisceglie c’erano venuti a trovare due simpatici amici di Nico – Mimmo e Roberto – cui lui, sempre culturalmente e spiritualmente impegnato, aveva chiesto i consueti riferimenti per visite a musei e chiese, mostre di pittura moderna e concerti di musica barocca.  Purtroppo, per un misunderstanding, siamo finiti nell’ennesimo ristorante stellato.  Trattasi stavolta di un vero e proprio frantoio con capacita’ di alta cucina, a nome “Oli’ Ola”.  Tra bruschette d’autore e pasta “all’Assassina” ci e’ piaciuto molto, al punto che, per gratitudine, i due amici sono stati insigniti della decorazione all’ordine GVC, con apposita cerimonia al termine della cena.

La mattina dopo ripartiamo un po’ piu’ rilassati, non senza essere cazziati da un pedicelloso stageur dell’hotel, che ci ha aspramente rimproverato per furto di acqua – trafugata al buffet della colazione – necessaria a riempire le borracce delle bici.  Si procede verso Mola di Bari, a con il consueto caffe’ di meta’ mattina a Giovinazzo, giusto di fronte a un’altra imponente cattedrale.  Procediamo abbastanza spediti sotto un cielo minaccioso, con una media intorno ai 20 km/h e addirittura c’e’ tempo per fermarci a rubare dei fichi da un albero lungo la strada.

Giungiamo in prossimita’ di Bari e, non si sa il come  e il perche’, finiamo sulla tangenziale, a quell’ora trafficatissima da mezzi di ogni tipo.  Non tutti i mali vengono per nuocere e ci infiliamo dentro a Decathlon per qualche acquisto strategico: camere d’aria, guanti, catene per bloccare le bici insieme, e copri-sella imbottiti. All’uscita uno di noi tra quelli piu’ culturalmente impegnati viene cazziato da un giovane stageur per avere chiesto un coltello necessario a tagliare la fascetta che tiene insieme i suoi nuovi guanti. 

In qualche modo riusciamo a lasciare la tangenziale e riprendere il tracciato francigeno, in prossimita’ della costa.  Una manciata di chilometri prima di Mola, il fascino irresistibile dei prodotti ittici crudi fulmina Nico, che si divide un  povero polpetto con Corrado, un tempo persona morigerata, ma ormai iniziato anche lui a un certo stile di vita, sfrenatamente gaudente.   

Dopo 66 km dalla partenza, giungiamo infine “Al Bel Paese”, il ristorante individuato per il pranzo dall’addetto alla Nutrition, gia’ assessore ai beni culturali.  Tra l’una e l’altra delle solite 12 portate dell’antipasto, veniamo redarguiti per le ripetute telefonate fatte alla ricerca di garanzie su un posto sicuro dove lasciare le bici durante il pranzo: “Ue’, qui son venti anni che non ruba niente nessuno”.

 

Un commento

  1. flavia filippi

    i coprisella imbottiti ve li siete comprati l’ultimo giorno ?!?

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