DA: Ahmedabad (VAAH) | A: Nagpur (VANP) |
DATA PARTENZA:03 agosto | |
ORA PARTENZA : 16:20 (11:50z) | ORA D’ARRIVO :20:45 (16:15z) |
LUNGHEZZA (NM):377 in 4h. 25′ | LIVELLO DI VOLO: FL 075 |
METEO LUNGO LA ROTTA:BKN a 2.000 ft, BKN a 3.500 ft con occasionali CB e pioggia | |
TEMPERATURA AL DECOLLO/ATTERRAGGIO: 31°/23° ROUTING: G472 – BODAR – MONPI – DULAR – UPTAR |
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NOTE: Giornata infinita: mattinata passata al pc e al telefono, cercando di tirare le fila di tutte le situazioni pendenti, dico TUTTE. Finalmente, verso le 11.30, via in aeroporto, al terminal cosiddetto “internazionale”: è una specia di città fantasma, dove gli impiegati dell’ufficio cambi, tra un arrivo e l’altro, dormono sulle loro scrivanie, pronti però ad alzarsi con un timido sorriso se hai bisogno di valuta locale. Le nostre procedure di partenza sono soffertissime: malgrado il nostro gruppo si sia organizzato al meglio, frazionandosi tra ATC, dogana, immigration e security, si rimane invischiati nelle tortuose maglie della burocrazie di casa, al confronto della quale il regno Borbonico è più avanzato degli USA. Forse non dico nulla di nuovo, ma qui è nitida la sensazione che il tempo viaggi più lento. Nessuno ha fretta, nessuno corre, nessuno è concitato. Il popolo indiano è, per indole, estremamente ossequioso nei confronti dell’ospite. Tutti ci sorridono con modi gentili, ma il bello è che non si muove nulla. Pensavamo che i 10 moduli riempiti ieri sera tra dogana e immigration ci avrebbero garantito una partenza spedita stamattina. Invece abbiamo rischiato di perdere Frank Maggiulli e Riccardo Romano che, incaricatisi dei piani di volo, hanno dovuto fare la spola 4 volte 4 tra la zona doganale e l’altissima torre di controllo, con tanto di ripide rampe di scale a piedi. La cosa più gustosa è stata quando, ormai sull’aereo, siamo stati richiamati in cima alla torre di controllo per il pagamento delle tasse. Beh, sapete com’è fatto Frank Maggiulli, l’abbiamo dovuto trattenere mentre apostrofave e gesticolava eloquentemente verso gli allibiti addetti della torre. Per loro non era affatto strano che ci avessimo messo quattro ore a decollare da Ahmedabad. Parlando del volo, data l’ora abbiamo dovuto trasformarlo in IFR (=strumentale) lungo il cammino. Ancora la stessa situazione di ieri, con cumuli bassi, pioggerellina e qualche cumulonembo sparso, ma non troppo cattivo. In India, dopo una collisione in volo tra due aerei da trasporto, un paio di anni fa, i controllori di volo sono iper-cauti: non accettano il nostro volo in formazione e ci hanno fatto viaggiare su livelli differenti. A 70 miglia da Nagpur, indispettito perché nessuno di noi due accettava di salire a FL 095, Nagpur radar, senza apparente motivo, ci ha dato due vettoramenti divergenti che ci hanno fatto perdere una buona mezz’ora, |